Si terrà venerdì 17 giugno, davanti al Gip di CATANIA l’udienza per la convalida del fermo di Martina Patti, la mamma 23enne che ha confessato l’uccisione della figlia Elena, di 4 anni, a Mascalucia in provincia di CATANIA. La donna, secondo una prima ricostruzione degli inquirenti, avrebbe ucciso, forse per gelosia nei confronti della nuova compagna dell’ex marito, la figlia, in casa, colpendola con un coltello da cucina. Poi avrebbe messo il corpicino della piccola dentro dei sacchi di plastica e a quel punto avrebbe sotterrato la figlia in un terreno incolto, situato nella periferia del paesino etneo. Avrebbe poi inscenato un finto rapimento, da parte di tre uomini incappucciati, per confessare tutto solo il giorno dopo. Il legale della donna, Gabriele Celesti, ha parlato della sua assistita definendola “non fredda e calcolatrice, che ha agito come se non fosse lei, come se avesse avuto una forza sovrannaturale alla quale non ha potuto resistere”, ha anche annunciato che farà “visitare prima la signora da uno specialista – ha proseguito – per verificare se vi siano profili di rilevanza psichiatrica che possano aver agito sul fatto. Poi, valuterò se fare richiesta di perizia psichiatrica”. Intanto a Mascalucia, dove si è consumato il delitto, il sindaco Vincenzo Magra ha annullato la festa del patrono del paesino San Vito e ha organizzato un momento di preghiera nella chiesa principale del paese. “Ho ritenuto necessario organizzare un momento di preghiera – ha detto – invitando tutta la comunità a pregare per Elena”. “Siamo tutti sconvolti. La nostra comunità prega, nonostante la rabbia. Io non giudico nessun gesto, non voglio giudicare nessuno, nemmeno la mamma”, ha detto il parroco della chiesa di San Vito, Paolo Malatesta. Alla preghiera per Elena ha preso parte anche il vescovo di CATANIA, monsignor Luigi Renna, che appresa la notizia dell’uccisione della bambina è tornato appositamente dalla Puglia per celebrare il rito. Un episodio che ha causato non poco sgomento tra coloro che conoscevano Martina Patti e l’ex marito, Alessandro Nicodemo Del Pozzo, 24 anni. Sembrerebbe che la coppia non vivesse insieme da un po’. L’uomo aveva una nuova compagna con la quale, forse, Elena stava facendo amicizia. “Ogni tanto la bambina diceva che il papà non dormiva più a casa, da qui noi abbiamo compreso che, probabilmente, i genitori non stavano più insieme”, spiega Veronica Piazza, la maestra e direttrice dell’asilo Hakuna Matata di Tremestieri Etneo, frequentato da Elena, che ha raccontato anche che “Martina era una mamma molto presente, chiedeva sempre come stava la bambina, se aveva la tosse. La portava dal dottore, dall’allergologo. Noi credevamo nell’ipotesi del rapimento. Tutto ciò è inspiegabile”, ha concluso la maestra della bambina.