Dal 30 giugno al 9 ottobre gli ottocentenari Antoniani saranno celebrati con un cammino di 1800 chilometri circa che separano i due santuari di Milazzo e di Padova, percorsi dai pellegrini, devoti e camminatori. L’evento è stato presentato durante una conferenza stampa tenutasi stamattina e trasmessa sui social, affinché potesse essere raggiunta da tutti. Sono intervenuti i rettori dei due santuari, Fra Roberto Brandinelli, ministro provinciale dei frati minori di Sant’Antonio di Padova, Fra Paolo Floretta ideatore del progetto “Antonio 20-22”, Don Carmelo Russo rettore del santuario di Sant’Antonio di Capo Milazzo, Fra Andrea Calabria responsabile Cammino Sant’Antonio e Jorge Leitao “pellegrino zero”. Un pellegrinaggio a tutti gli effetti fatto camminando in maniera molto povera, come era il Santo da Padova. Nel viaggio i frati porteranno con se una reliquia ex ossibus, un viaggio che toccherà 42 diocesi. Il pellegrinaggio ha lo scopo di coinvolgere più persone possibili non solo ecclesiastici ma anche le comunità civili che saranno impegnate in 92 tappe, anche se ognuno vi parteciperà senza l’obbligo di compiere l’intero percorso ma tutto quello che riuscirà e vorrà fare. Qualche numero: tre milioni di passi, circa 1800 chilometri, 20 chilometri al giorno in media, 9 regioni da attraversare, 103 giorni di cammino con la particolarità che qualche domenica ci si fermerà, una sosta per il riposo così come facevano gli antichi pellegrini. Ad intervenire in conferenza stampa tra gli altri, Don Carmelo Curro’ che in collegamento video ha spiegato i due momenti celebrativi di Sant’ Antonio: il primo nella notte del 12 Giugno quando migliaia di pellegrini di notte raggiungeranno la grotta, tra cui tantissimi giovani e poi la partenza da Capo Milazzo giorno 30 per iniziare il Cammino di Sant’Antonio. E poi la novità, una peregrinatio della reliquia conservata nella chiesa, che girerà per varie chiese anche in periferia fino a raggiungere le petroliere in mare. Grazie al contributo della Stella Maris verranno raggiunti anche i marittimi. Non mancheranno poi momenti culturali, la proiezione di due documentari Annus Domini 1221 e quello milazzese di Emanuele Torre dal titolo “Antonio venuto dal mare” che riprende le immagini e i racconti del naufragio.