Una data ricorrente negli annali storici del calcio Milazzo che il 27 aprile 2014 si è unito nel dolore per la tragica morte di un suo ragazzo, un giovane calciatore di belle speranze che perse la vita in un tragico incidente stradale. Abbiamo ripercorso tante volte la storia di Marco Salmeri, l’abbiamo scritta e riscritta sempre nel tentativo di tenere vivo un ricordo che per la sua famiglia, gli amici più cari e buona parte della città di Milazzo, è diventata una memoria indelebile. Sono passati otto anni da quel maledetto giorno, ma è come fosse accaduto ieri, talmente questa triste storia ha colpito non solo Milazzo e dintorni, ma anche una parte del Nord Italia, grazie alle varie relazioni instaurate con Torino e Milano dalla famiglia di Marco. Già, la famiglia di Marco, con papà Antonino che dopo avere interrotto suo malgrado l’ormai ricorrente Memorial estivo di calcio per i noti problemi legati alla pandemia Covid, da quest’anno ricomincia a organizzare quel triangolare presso l’omonimo stadio di Milazzo, in cui in passato sono state invitate a partecipare anche le squadre Primavera di Torino, Palermo e Catania. E pensiamo che anche quest’anno, oltre la Messa ricorrente del 27 aprile che si celebrerà nella Chiesa di San Papino in un momento di preghiera per Marco, ad Agosto (la cui data è ancora da ufficializzare) si ritornerà ad assistere al Memorial Marco Salmeri. “Finché vivrò” dice papà Antonino “mi impegnerò a superare ogni sforzo organizzativo per realizzare il Memorial di calcio che ricorda mio figlio. E’ un impegno che mi sono preposto fin dal momento in cui c’è stata la sua tragica morte”. Legittimi pensieri che aleggiano sotto il cielo di Milazzo e di quello stadio intitolato proprio a Marco Salmeri, le cui mura crepate dal vento e dalla salsedine del mare di ponente resistono imperterrite a tutte le intemperie climatiche, quasi fosse un miracolo di resilienza per far rivivere ai tifosi del Milazzo ciò che è stato in passato tra gioie e dolori, successi e insuccessi pallonari che fanno riaffiorare sbagli, rimpianti e quello che avrebbe potuto essere e non è stato. Proprio come la storia di Marco che si rivive il 27 aprile di ogni anno.
Salvino Cavallaro