……..allora diteci voi cos’è. L’indefinibile gioco del calcio proposto dalla Juventus di Allegri, sta veramente confondendo le idee persino ai più accaniti sostenitori della Vecchia Signora. Mezza squadra titolare fuori dal gioco per infortuni e continui risentimenti muscolari, più il corto muso allegriano, hanno finito per snaturare quell’appartenenza di sicurezza che la Juve ci aveva abituato nel corso della sua storia. Dire che è irriconoscibile è dire poco, perché questa squadra gioca sempre con il freno a mano tirato, spalle alla porta e mai una verticalizzazione di gioco atta a lanciare in profondità Vlahovic. La partita contro la Fiorentina valevole per la semifinale di andata di Coppa Italia ha dimostrato soltanto la buona sorte dei bianconeri, i quali senza neppure fare un tiro in porta in tutta la partita, sono riusciti a vincere il match grazie ad una autorete di Venuti al 91’. Eppure in conferenza stampa Allegri ha così dichiarato: «Bisogna fare i complimenti alla Fiorentina perché ha giocato una bella partita. È stata una gara bloccata, abbiamo subito qualche contropiede e qualche volta siamo stati anche fortunati, ma la squadra ha tenuto bene il campo e in situazioni normali non abbiamo rischiato nulla, difendendo con ordine e spesso anche alto. Abbiamo avuto anche situazioni favorevoli in cui saremmo potuti essere più pericolosi, ma vincere a Firenze non è mai facile e la squadra ha dato segno di maturità, perché oggi ci mancavano tanti giocatori ed era una partita difficile. Anche Aké ha fatto bene, oggi tutti bravi, ma credo che Danilo abbia dato l’esempio, dimostrando di essere un giocatore di livello altissimo. Fortunatamente domani tornano Dybala, Rugani e Bernardeschi per portare energie fresche. Ora mettiamo da parte questa partita, perché domenica abbiamo una gara molto importante contro lo Spezia». Insomma, tutto è bene ciò che finisce bene, ma si dà il caso che questo non è calcio, non è andare a giocare ovunque e imporre il proprio nome, la propria storia, il proprio gioco da ammirare senza annoiare con discorsi difensivisti tipo: “Lo scudetto lo vince chi prende meno gol”. No, questa squadra ha bisogno di rinnovarsi con allenatori giovani e pensiamo a Dionisi o allo stesso Italiano, fautori di un calcio moderno, brillante, capace di far correre la squadra per 95 minuti, pressare alto e costringere l’avversario a snaturare il proprio gioco disorientandolo con veloci verticalizzazioni di gioco. Avere coraggio non significa essere incoscienti ma avere una forte personalità, tale da far capire di che pasta sei fatto. E non si pensi come sempre avviene che (così come si diceva di Simone Inzaghi) “Non ha esperienza internazionale e quindi non è adatto a guidare una grande squadra”. No, non è più così, perché la preparazione di questi giovani allenatori è tale che lo studio teorico del calcio moderno viene tradotto praticamente anche in base alle caratteristiche tecniche dei propri giocatori. Dunque, crediamo proprio che continuando con questo allenatore la Juventus non vedrà mai la luce del bel gioco e delle vittorie ottenute con armonia e brillantezza ma, purtroppo, con farraginosa noia dello stiracchiato gol dal muso corto che soffrire fino alla fine.
Salvino Cavallaro