Nel lungo percorrere della nostra vita, spesso incontriamo personaggi che non somigliano a nessuno, se non a sé stessi. Ed è proprio per questa loro peculiarità di non essere banalmente normotipi che invogliano a conoscerli bene sotto l’aspetto artistico, culturale e umano. Ettore Giulio Resta è uno di quei personaggi che racchiude le caratteristiche di un profilo umano per certi versi curiosamente misterioso, ma che, appena gli dai l’opportunità di parlare di sé, ecco che affiora tutto il racconto della sua vita, delle tante cose fatte e altre che riguardandosi indietro diventano momenti di riflessione, quasi di rammarico di quello che avrebbe potuto essere e non è stato. Ricordo che gli chiesi cosa non ha saputo fare nella vita, vista la sua grande duttilità estesa tra arte eccelsa e percorsi di vita professionale, riferita al suo essere stato Capitano Superiore di Lungo Corso in navi prestigiose. Ebbene, guardandomi dritto negli occhi come se gli avessi chiesto qualcosa che lui stesso si aspettava, mi rispose senza il minimo cenno di insicurezza: “Il papà, quello è ciò che non ho saputo fare nella mia vita”. Non nascondo che la risposta mi colse di sorpresa, tuttavia, per senso di delicatezza e rispetto della privacy non volli indagare oltre. Ecco, quello fu il mio primo approccio amichevole con l’artista Ettore Giulio Resta. Ma in quella calda estate milazzese appena trascorsa, ci furono più motivi per approfondire la nostra conoscenza e sapere di lui che è un personaggio eclettico, un’artista dal multiforme ingegno il cui ricco curriculum vitae ci parla di percorsi letterari fatti di poesie e racconti in genere, ma anche di sculture, dipinti e tanto altro, capaci di essere riconosciuti e premiati dai più grandi maestri intenditori del settore artistico. Di Ettore Giulio Resta ho scoperto in breve tempo il tratto distintivo di un personaggio sempre pronto alla ricerca continua dell’innovazione di idee artistiche, là dove per arte s’intende soprattutto la realizzazione di opere e sculture in cui ogni intaglio è la trasmissione diretta del proprio essere, del proprio sentimento e di quell’empatia tipica dei grandi artisti come lui che amano instaurare con gli altri quella sorta di idem sentire capace di centrare il significato della propria opera, anche attraverso il solo primo sguardo. Si chiama affinità di pensiero che Ettore Giulio Resta cura per arrivare all’altrui altrove, anche se molte sue opere nascono con la fantasia espressa dalla sua mente e l’ausilio della sua particolare manualità. E anche oggi, nonostante il tempo sia tiranno e anche irriverente quando conta le sue primavere di vita trascorsa, Ettore Giulio Resta riserva sempre lo spirito di chi ha idee originali che sanno emozionare. E’ l’arte di questo particolare personaggio milazzese, capace di presentarsi come piacevole affabulatore anche quando racconta i suoi trascorsi vissuti in mare aperto durante le lunghe navigazioni che l’hanno visto responsabile di navi, nel ruolo di Capitano Superiore di Lungo Corso. Ecco, proprio questo è l’altro aspetto/ pregio di Ettore Giulio Resta, il quale anche quando narra vicende passate sembra tramutare in favola ciò che è vero, vissuto, percorso con fatica ed entusiasmo. Oggi qui, domani là senza sosta, passando attraverso mondi diversi con la naturalezza di uno che sa adattarsi a tutto, per scoprire nuove realtà capaci di aprire la mente e non lasciarla atrofizzare dall’oblio. Ed evito di parlare dei tanti riconoscimenti avuti nell’arco della sua vita artistica, perché sono sicuro di dimenticarne qualcuno, talmente sono tanti e tutti di grande importanza. Legittimo il suo orgoglio di ricordarli in tutte le circostanze, senza troppo vantarsi ma con il giusto motivo di parlarne per ricordare un passato artistico prolifico di grandi soddisfazioni. E’ Ettore Giulio Resta, è l’artista amico di una Milazzo che è orgogliosa di avergli dato i natali.
Salvino Cavallaro