Da giovedì 14 a lunedì 18 ottobre c’è finalmente la cultura da vivere in presenza. Siamo ancora storditi per quanto ci è successo e, anche se il virus continua a circolare non più con la stessa forza di prima, la vita riprende il suo corso naturale. Torino riapre le porte al Salone del Libro che coincide con la 33esima edizione. Pagine da sfogliare, libri da consultare, editori che propongono testi, stand che sono angoli di accoglienza e di appuntamento annuale con la cultura che aggrega. Affascina ed emoziona questo momento esaltante che tra le mura del Lingotto Fiere si profila come il respiro di ciò che ci è mancato per troppo tempo. Per questo diciamo che questa apertura del Salone del Libro non è come le altre, non può essere uguale al passato, proprio perché lo si vede come qualcosa di ritrovato che sembrava irrimediabilmente perso. E’ la cultura che ti fa capire l’importanza di leggere un libro, ma anche di andarlo a scegliere vivendo la curiosità e l’emozione di acquistarlo. E non è un caso che il titolo di quest’anno sia scritto a chiari lettere: “Vita Supernova”, in cui si fa riferimento al settecentesimo anniversario dantesco, dopo un anno e mezzo senza precedenti nella storia contemporanea. Il Salone torna ad accogliere i grandi nomi della scena culturale mondiale per ripartire riflettendo molto sulla nuova vita che ci aspetta. Un percorso espositivo che si estende per ben 63.000 metri quadrati e comprende quattro padiglioni. Ricchissimo è il programma di questa 33esima edizione che prevede ospiti nazionali e internazionali, un calendario per le scuole e per i professionisti del settore, incursioni artistiche, contaminazioni, esperienze e tanto altro. Insomma, un’esperienza da vivere ritornando a percorrere insieme i passi della vita che è stare insieme anche attraverso la cultura.
Salvino Cavallaro