Un accordo storico quello tra l’Autorità portuale e l’Arcidiocesi di Messina. Un accordo che riconosce il ruolo dei marittimi e il loro diritto ad essere accolto nei porti di destinazione. Un accordo che “premia” anche lo straordinario lavoro svolto in questi anni dalla “Stella Maris”, ed in particolare dal nostromo Matteo De Flavia, che ha fatto sentire “a casa” migliaia di persone di tutte le nazionalità che, per mesi, girovagano tra i mari su petroliere e mercantili e a Milazzo trovano un “punto di accoglienza” generosa e disinteressata.
L’intesa sottoscritta dal presidente dell’Autorità di sistema, Mario Mega, e dall’arcivescovo di Messina, mons. Giovanni Accolla, permette infatti alla Diocesi di poter avere uno spazio di accoglienza a molo Marullo, e quindi alla “Stella Maris” di fruire dei locali senza dover pagare affitti o altro. L’accordo, per certi versi, rappresenta un’esperienza-pilota nel panorama dei rapporti istituzionali tra la chiesa italiana e il demanio marittimo. L’occasione di questa firma ricorre a 100 anni dalla nascita dell’Apostolato del Mare come lo conosciamo oggi.
L’Arcidiocesi di Messina è geograficamente vocata alla cura pastorale dei marittimi e lo strumento negoziale approntato insieme all’AdSP dello Stretto, al di là dei tecnicismi, avrà un’importante ricaduta pastorale sull’accoglienza e la cura dei marittimi. A fare da testimone all’accordo è intervenuto anche il comandante della Capitaneria di porto, Massimiliano Mezzani,.
Dopo la firma la giornata è proseguita con la celebrazione della messa, presieduta dall’Arcivescovo a bordo della Petroliera “Divina”. Per l’occasione si è aggiunta una rappresentanza della Raffineria che ha accolto con favore l’iniziativa dell’Apostolato del Mare. Mons. Accolla ha colto l’occasione per ringraziare coloro che, a vario titolo, hanno a cuore i problemi della gente di mare. Il presule ha altresì ricordato che ogni offerta donata all’Apostolato del Mare, tramite il coordinamento del Comitato territoriale per il Welfare della Gente di Mare, rappresenta non solo una valorizzazione del Porto milazzese, ma anche un importante gesto di carità, affinché i marittimi, soprattutto quelli lontani dalla loro patria, possano trovare conforto e aiuto per risolvere le loro necessità.
A conclusione della messa il delegato diocesano per l’Apostolato del Mare, don Carmelo Russo, ha rivolto un ringraziamento al comandante Mezzani, all’Associazione Stella Maris di Milazzo e a quanti si sono prodigati per la buona riuscita della giornata.
«Questo accordo è stato un grande regalo per la città di Milazzo, nota per la sua ospitalità – ha quindi detto Matteo Di Flavia –. In questi anni con grandi sacrifici abbiamo ospitato quasi 10.000 marittimi, dei quali 50% filippini, 30 % indiani e indonesiani, il resto di altre nazionalità. Ma i costi del locale erano per noi volontari insostenibili e quindi c’era il rischio che saltasse tutto. E ciò non era possibile. Ecco perché oggi siamo felicissimi».
Un’accoglienza, quella della Stella Maris, che non fa distinzioni di bandiera o religione e anzi, a volte, è davvero bello vedere assieme cattolici che leggono la Bibbia e musulmani col Corano seduti sul tappeto. E poi ancora tutti insieme a vedere la televisione che consente la visione su diversi satelliti e in ben 8 lingue».
g.p.