I marittimi nel compartimento marittimo mamertino e, non solo, non possono ammalarsi. Ma, come se non bastasse, per procedere all’imbarco devono sottoporsi a visita medica presso la Cassa marittima di Messina. Quindi da Milazzo devono sobbarcarsi un viaggio in pulman fino a Messina, procedere alla preventiva di imbarco presso la Sanità di Messina, con le attese del caso per poi rimettersi sul bus e fare ritorno a casa, con una perdita di tempo e lavoro di almeno mezza giornata. Tutto ciò accade da oltre un anno, da quando, cioè è deceduto il medico fiduciario. Il dottor Carmelo Formica, infatti, è morto alla fine del 2019 e, da allora nulla si è fatto per procedere alla sostituzione. I solleciti da parte degli operatori marittimi e delle organizzazioni sindacali rivolti a Messina, al direttore regionale e, addirittura al direttore generale della Sanità del Ministero, sono stati numerosi e, quasi sempre gli interlocutori hanno risposto che si stava procedendo al completamento del bando per la sostituzione del fiduciario che era necessaria e non più rinviabile. Purtroppo, fino ad oggi la situazione di stallo si tocca con mano e le difficoltà dei marittimi sono sempre all’ordine del giorno. E, come se non bastasse, nei giorni scorsi è andato in pensione il dirigente della Sanità marittima di Messina e, anche in questo caso di sostituzione non se ne parla. Il dottor Bartolo Morabito, fino a qualche settimana fa dirigente dell’USMAF Sasn Sicilia, unità territoriale di Messina, dopo una proroga di una settimana ha salutato i collaboratori e gli operatori portuali ed ha fatto ritorno nella sua Calabria.