Nell’immenso e affascinante mondo culturale, capita spesso di fare conoscenza di talenti che hanno la grande capacità di trasmettere momenti di empatia e di emozioni che lasciano il segno e s’infiltrano nell’anima. Poi, capita pure di essere attratti da una voce calda e melodiosa che fa venire i brividi nel declamare poesie e varie letture, ma non conosci personalmente l’artista. Questo mi è capitato quando di Clara Russo, declamatrice di versi, non conoscevo i suoi trascorsi artistici né la sua persona, ma solamente la sua voce, il suo garbo, la sua fine declamazione e la facilità nell’interpretare e trasmettere all’ascoltatore il pensiero dell’autore del testo da lei letto. Oggi so che è nata a Messina, città in cui vive, che è da sempre amante della letteratura italiana e della lettura che interpreta con molta sensibilità d’animo. Una capacità che non sapeva neppure lei di avere nel periodo in cui è stata impiegata comunale. Poi, quasi per caso si è trovata davanti a una poesia scritta da un amico poeta e comincia a declamarne i versi. Quello fu il primo impatto con un mondo che Clara Russo quasi non conosceva e poi, step by step, è diventato il suo vero lavoro di professionista di poesie e videopoesie sul web. Le sue corde vocali emettono un suono melodioso e quando il testo lo richiede, è anche sofferto. La sua avventura è iniziata a gennaio 2011 quando il poeta Fabrizio De Gasperi, dopo averla ascoltata ne ha predetto il successo. Oggi, a distanza di quasi dieci anni da quella sua prima avventura, può vantare molte esperienze in questo particolare ed elegante settore letterario, per avere collaborato con tanti poeti e partecipato a svariati concorsi internazionali di poesie. Da Roma a Napoli, Torino e poi in Calabria e in diverse località della Sicilia, Clara Russo è stata invitata come declamatrice di romanzi e poesie in qualità di fine dicitrice. E oggi, pur non conoscendola ancora personalmente, la ringrazio pubblicamente per avere acconsentito alla richiesta di leggere il mio testo intitolato: “L’anima e le ferite provocate da un virus che non dà tregua”. Si tratta di una mia profonda riflessione sul particolare momento che il mondo sta vivendo attraverso una pandemia che infierisce sull’umanità che si caratterizza mediante notevoli cambiamenti epocali. E’ un attentato alla vita tra paure, incertezze e anche rabbia per avere perso il senso dell’umano sentire in un periodo storico in cui il virus vuole la distanza e il disfacimento delle manifestazioni affettuose nei rapporti di amicizia e amore. Ebbene, Clara Russo ha capito perfettamente il senso dell’accorato testo da me scritto, leggendolo con passione e tono di voce che ben si addice all’espressione pura e significativa di ciò che la mia anima ha partorito in un momento particolare di vita.
Salvino Cavallaro