Prosegue la mobilitazione e lo sciopero, iniziato già lunedì scorso, di tutti i lavoratori dell’indotto della Raffineria di Milazzo. La decisione è arrivata al termine di una partecipata assemblea degli operai che si è tenuta questa mattina e l’obiettivo è quello di ottenere il rientro nel ciclo produttivo di tutti i lavoratori ancora in cassa integrazione.
L’assemblea ha respinto con forza il contenuto di una nota diffusa dalle aziende dell’indotto che, per la preoccupazione dello sciopero, hanno annunciato unilateralmente la sospensione degli accordi d’area. «All’attacco occupazionale – sostengono Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil – adesso si aggiunge quello al salario. In un quadro così grave e con una tensione altissima tra i lavoratori, facciamo appello alla responsabile sociale di imprese e della stessa Ram perché rispettino quanto previsto in materia di flussi occupazionali e quanto definito negli accordi sottoscritti».
Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil ribadiscono come «anche la carenza di personale ha sicuramente un impatto negativo sul terreno della sicurezza. In assenza di tempestive e risolutive risposte, quindi, siamo pronti ad attuare tutte le iniziative di proteste necessarie».