Ripartiti in Piemonte tutti gli sport di contatto come il calcetto, il volley, basket, judo e tante altre attività fisiche di scontro che hanno atteso di ricominciare. Finalmente diciamo noi, così come lo urlano i presidenti, i ragazzi e le famiglie che fanno capo alle varie società dilettantistiche piemontesi. D’altra parte, l’accorato Flash Mob di inizio luglio che ha visto la partecipazione numerosa di tutte le realtà sportive del Piemonte, ha dato una svegliata alle Istituzioni locali a farsi partecipi nei confronti dello Stato e del Ministero della Salute, a sveltire la risoluzione di un problema che sembrava rimasto chiuso nei meandri della Regione Piemonte. Un problema politico che è emerso come unico vero responsabile di una situazione ristagnante, proprio in un momento in cui la situazione epidemiologica da Covid 19 dà respiro a una regione Piemonte che è stata tra le più colpite d’Italia per infezioni e morti. Comunque, è il caso di dirlo, “meglio tardi che mai” a una riapertura che comincia ad assumere i connotati di un ricominciare a gustare la vita anche attraverso le attività sportive. Tuttavia, resta fermo l’obbligo di attenersi sempre a quelle che sono le linee guida da seguire scrupolosamente come il ricambio dell’aria negli ambienti interni, l’accesso alla sede di allenamento soltanto se in assenza di sintomi quali febbre (non superiore a 37,5) tosse, difficoltà respiratoria, alterazione di gusto e olfatto. E poi conservazione per 14 giorni del registro dei presenti quali atleti, staff tecnico, dirigenti, massaggiatori, fisioterapisti che hanno operato nelle sedi delle attività. Insomma, questo e tanto altro da seguire attentamente per non incorrere in multe e chiusure degli impianti sportivi che non si dimostrino ligi al rispetto delle linee guida assunte dalla Giunta Regionale e approvate dalla Conferenza delle Regioni. Così sottolineano il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, il vicepresidente Fabio Carosso e l’assessore allo sport Fabrizio Ricca: “Interveniamo per dare una risposta a migliaia di realtà, nonostante dal Governo non sia arrivato ancora nessun riscontro. Da settimane sollecitiamo il Governo perché, di fatto, il Dpcm vincola il via libera da parte delle Regioni al parere del Ministero della Salute, che però ad oggi non ci ha mai dato un feedback, né positivo, né negativo. A questo punto non possiamo più attendere e lasciare senza risposta migliaia di realtà che aspettano di ripartire. Interveniamo quindi come Regione e da domani in Piemonte gli sport di contatto potranno riprendere in sicurezza”. Dunque, si riprende nella consapevolezza che il rispetto delle regole anti Covid resti fermo come pensiero ripetitivo, che la possibilità di contagio è diminuita ma non completamente annullata. Non sembra vero, ma dopo il lungo calvario del lockdown che ha costretto il mondo del calcetto e delle altre innumerevoli attività sportive a restare fermi, oggi riprende il suo vero significato di vita, di movimento, di incontri e scontri che sanno di “Mens sana in corpore sano”. Adesso, anche il Piemonte degli sport da contatto si allinea finalmente al resto d’Italia.
Salvino Cavallaro