«I motivi del gesto sono da ricondurre a verosimile movente passionale, attesi i rapporti pregressi con la vittima». E’ il movente, secondo l’accusa, dell’omicidio di Giuseppe Lucifora, il cuoco di 57 anni assassinato il 10 novembre 2019 per cui è stato arrestato il carabiniere Davide Corallo, di 39 anni. Ad eseguire l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip Eleonora Schininà, su richiesta del sostituto procuratore FrancescoRiccio, sono stati colleghi dell’indagato del nucleo Investigativo del comando provinciale di Ragusa e del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Modica. All’identificazione di Corallo gli investigatori sono giunti anche «al determinante apporto del reparto speciale dell’Arma preposto alle investigazioni scientifiche, il Ris di Messina. Il repertamento e l’analisi tecnica dei campioni biologici da parte di quest’ultimo, assieme ai segni di particolare violenza evidenti fin dall’inizio sul corpo della vittima e agli elementi
acquisiti nel corso delle indagini più tradizionali». Corallo era in servizio nella stazione dei carabinieri di Buccheri, nel Siracusano, e fin dal giorno seguente all’interrogatorio e all’avviso di garanzia dello scorso febbraio è stato dichiarato «temporaneamente non idoneo al servizio militare incondizionato»