I numeri parlano di qualcosa di veramente allarmante. In Italia si contano già due morti e 52 contagiati. Si allarga a macchia d’olio l’epidemia di Coronavirus. Il Covid – 19 è in Italia e fa paura, producendo una dilagante e legittima psicosi. Il focolaio principale è in Lombardia, regione in cui si è registrata la seconda vittima del nostro Paese. In questa regione d’Italia i dati aggiornati parlano di 39 contagiati di cui 35 sono operatori sanitari della zona di Codogno, mentre il focolaio principale è nella zona del Lodigiano. In Veneto i contagiati sono 11, oltre al paziente Adriano Trevisan di 78 anni che è deceduto. E mentre in Cina il numero dei morti è salito a 2.360, in Italia si ferma lo sport della zona lombarda del lodigiano, mentre le aziende Eni, Saipem e Snam di quel territorio, contattano i dipendenti e consigliano loro di stare a casa. La situazione è davvero seria, preoccupante, anche alla luce del fatto che non esistono terapie né vaccini. Tutto è ancora allo studio e nulla fa pensare a soluzioni immediate di cure contro il Coronavirus, il cui focolaio è partito dalla Cina per poi propagarsi in tutto il mondo. L’unica cosa che possiamo fare al momento è rispettare alla lettera quelle che sono le più basilari norme igieniche, evitando il più possibile di avvicinarsi ad angoli di contagio. Ma chi ci tutela di fatto? Il Governo e in particolare il Ministero della Sanità sono impegnati ad affrontare l’emergenza e dare delle linee guida alle Regioni e agli ospedali di tutta Italia, i quali si stanno organizzando al meglio. La raccomandazione a tutti gli italiani è di non invadere i vari Pronto Soccorso degli Ospedali e se realmente si avvertono i sintomi di febbre alta e difficoltà di respirazione si consiglia di telefonare al 112. Insomma, questo anno bisestile che si è presentato a noi in modo del tutto inaspettato e che ci mette di fronte a una realtà che qualche anno fa sarebbe stata più simile ai racconti di fantascienza, non può far altro che preoccuparci e farci vivere una non perfetta qualità di vita. E intanto si continua a litigare in sede di Governo, dove ci si dovrebbe riunire all’unisono per programmare senza alcuna perdita di tempo il miglior modo per affrontare questa terribile emergenza. E invece cosa si fa? Si approfitta della situazione contingente per fare propaganda elettorale all’insegna di un populismo che francamente ci ha stancato fino all’insopportabile. La morte non ha colore politico, la morte non è di destra né di sinistra e neanche di quei movimenti che numericamente folti di individui si presentano in piazza per contestare certe malefatte politiche di Governo. In un’Italia falcidiata da storture politiche incapaci di risolvere gli annosi problemi riguardanti l’occupazione, la sanità, la scuola, gli interni, la giustizia, le infrastrutture e tanto altro, adesso c’è una priorità da affrontare con coraggio, lasciando perdere ogni giudizio o pregiudizio di parte. Si chiama Coronavirus, il tremendo focolaio di infezione letale che deve unirci, che deve farci riflettere che la vita è una e irripetibile. Per questo va salvaguardata insieme, per il bene della comunità.
Salvino Cavallaro