di Giuseppe Stella
La novità di quest’anno, a Milazzo e Barcellona (i due comuni più grandi del messinese), è rappresentata dalla proliferazione di liste civiche in prossimità delle imminenti elezioni comunali del 24 maggio con circa 8 candidati a sindaco in campo (non si sa ancora se ne aggiungeranno altri). L’altra stranezza risiede nel fatto che le aree politiche dei vari partiti nazionali, i cosiddetti centro-destra e centro-sinistra ancora non hanno deciso niente di ufficiale, creando una suspense innaturale che sta infastidendo, e non poco, i cittadini e l’elettorato tutto.
Ancora non sappiamo chi siano i candidati sindaci delle due dette aree a distanza di ormai tre mesi. Non si capisce neppure che intenzioni abbiano la lega e i cinque stelle, visto che anche loro potrebbero avere una certa dote di voti. A Milazzo alle ultime europee il partito più votato è stato quello dei grillini, seguito a ruota, per una manciata di voti, dalla lega di Salvini, che in città conta sul consigliere Andaloro e sull’ex assessore della giunta formica Maisano.
La lega ha proposto Maisano come sindaco, ma il centro destra unito non si è ancora pronunciato. Carmelo Torre, che ha lasciato Formica e l’assessorato che aveva in questi ultimi giorni, ha avuto invece la proposta di fare il sindaco da Fdi.
Insomma un guazzabuglio indecifrabile, un’incertezza che serpeggia da mesi e che non si dipana. Ma molti cittadini hanno già deciso cosa fare e sono scesi in campo con proprie liste civiche a corredo. L’attuale sindaco invece non solo non si pronuncia ma pure il suo partito di riferimento nicchia (un silenzio assordante).
Ma mentre in città tutti si preparano per l’elezione del nuovo sindaco e della giunta la situazione amara dei bilanci non è stata ancora risolta: all’appello mancano il consuntivo del 2017 e quello del 2018 senza i quali la città è paralizzata. Il tutto nonostante le varie sollecitazioni e pressioni del presidente del consiglio Nastasi che in vari tempi ha informato della situazione prefetto, regione e ministero dell’interno al fine di cautelare il consiglio e liberarlo da ogni corresponsabilità civile e penale. Su questo fronte tutto tace e non si capisce come andrà a finire entro il termine della legislatura, tra circa 1 mese e mezzo. Le cose saranno sanate, almeno in parte? Mistero.
Per i conti si sa solo che ci sono state indagini in corso e che consiglieri e giunta furono accusati dalla corte dei conti di mancato controllo, accusa poi rientrata ma reiterata. E si sa anche che la magistratura penale avrebbe esperito indagini, per circa 3 anni, sui bilanci del 2014 e 2015 per la situazione caotica dei conti che forse… non quadravano. Ma su questo punto la giustizia, visto che non c’è alcun segreto di stato, dovrebbe dare conto di ciò che è successo, interessando i mass-media, come di solito si fa e di conseguenza informando i cittadini trattandosi di atti della pubblica amministrazione (dunque per un motivo di trasparenza e di verità). Niente di tutto questo.
Ora siamo tutti qui ad aspettare le nuove elezioni nella speranza che le cose possano nel frattempo essere migliorate, considerato che lo staff del sindaco Formica, non certo in forma ufficiale, ha parlato di conti risanati (bilanci che però ancora non ci sono e di cui non si conoscono i particolari) e dell’uscita del tunnel default.
Tutte queste cose dovranno essere comunque chiarite in campagna elettorale perché chi andrà a governare Milazzo per i prossimi 5 anni dovrà avere le carte in regola con ogni pendenza amministrativa risolta.
Ci fermiamo qui sollecitando la “politica” con la p maiuscola a reagire al lassismo imperante di questo periodo dei partiti tradizionale che finora hanno bellamente deciso di non decidere…