Dall’educazione alla responsabilità sociale e alla legalità nascono le forme più concrete ed efficaci di contrasto alla corruzione e alla violenza che permea e finisce con il compromettere la vita quotidiana di tanti, con forme diverse.
È questo l’obiettivo precipuo che l’Istituto Tecnico Tecnologico “Ettore Majorana” di Milazzo si è sempre occupato di perseguire informando, guidando, dirigendo i propri giovani alunni con numerose conferenze, incontri, dibattiti, progetti, incontrando istituzioni e rappresentanti delle forze dell’ordine e della società civile che, quotidianamente, col proprio esempio e la propria azione “scelgono” per stimolare le nuove generazioni e diffondere il germe della legalità.
“La Scuola Attiva per la Legalità” è il tema scelto dal Centro Studi Attivamente, promotore dell’evento, su cui ha relazionato il dott. Giuseppe Antoci, presidente onorario della Fondazione “Caponnetto” e autore del libro “La mafia dei pascoli” in un incontro tematico rivolto alle classi V dell’istituto mamertino e coordinato dalla dott.ssa Valentina Sabino, presidente dell’Associazione “Attivamente”, insieme all’avvocato Rosa Nastasi.
Notevoli l’impatto e il coinvolgimento su tutta la platea presente nell’aula Magna per tutta la durata dell’incontro che, sin dalle prime parole del Dirigente Scolastico, prof. Stello Vadalà, e del moderatore, avvocato Rosa Nastasi, si è palesato essere una profonda e vibrante lezione di vita: infondere il concetto di legalità fra i ragazzi, parte attiva della mattinata e ambasciatori di un messaggio fortemente positivo, attraverso la testimonianza di Giuseppe Antoci, definito dallo scrittore siciliano Andrea Camilleri “Un Eroe dei nostri tempi”, una persona coraggiosa che facendo il proprio dovere combatte la mafia.
Presidente del Parco dei Nebrodi dal 2013 al 2018, Antoci nel 2014 ha introdotto nel Parco, il terzo per grandezza in Italia, un protocollo per l’assegnazione degli affitti dei terreni, il cosiddetto “Protocollo di legalità”, col quale ha posto fine agli affari milionari che le cosche mafiose, abilissime a intercettare fondi europei, per decenni erano riusciti a registrare a scapito degli onesti agricoltori e allevatori. Il “Protocollo” è stato recepito dal nuovo codice antimafia il 27 settembre 2017 e adesso è applicato in tutta Italia.
Significativi silenzi ed eloquenti sguardi a commentare l’incontro che ha toccato il culmine al racconto dell’attentato subito nella notte fra il 17 e il 18 maggio 2016, dal quale il presidente Antoci è uscito illeso grazie all’auto blindata e all’intervento della scorta ma profondamente segnato.
Si è respirato il sentimento della legalità al Majorana e, grazie all’esperienza-testimonianza di un uomo-eroe concreto, ancora una volta si è sottolineata l’importanza di operare e perseguire scelte di testa e di cuore, di esercitare il proprio diritto di cittadinanza avendo come testo guida la Costituzione italiana, unico garante dei nostri diritti di cittadini di uno Stato che ci tutela e che deve farci sentire un insieme. E’ arrivata a tutti i presenti, infatti, la bellissima metafora del mosaico, tutti NOI, pezzi dello Stato, tessere di un mosaico di una bellissima e preziosa opera, la nostra Terra.
Il concetto del “NOI” e il bisogno di fare delle SCELTE come scudo all’illegalità e alla mafia da costruire e mantenere grazie alla cultura e ai tanti percorsi e attività che il Majorana quotidianamente attiva per creare una solida e sana coscienza civica per il nostro presente, oggi e domani.
Tante le domande poste al relatore d’eccezione dai ragazzi che alla fine della mattinata hanno sciolto l’emozione anche grazie alla presenza del network francese, France 24, che ha registrato l’intero evento per trasmetterlo sui propri canali e che ha poi intervistato, oltre che Giuseppe Antoci, il preside Vadalá ed alcuni alunni.