«Il rapporto Svimez ci ricorda che fra il 2002 e il 2017 si sono avuti oltre due milioni di emigranti di cui 132187 nel solo 2017, di cui 66557 giovani e di questi il 33% laureati, significa che nel Mezzogiorno quasi un milione di giovani in 15 anni ha lasciato il Sud con un’età compresa tra i 15 e i 34 anni».
A dirlo il segretario provinciale della Cgil di Messina Giovanni Mastroeni durante l’iniziativa organizzata dal sindacato «Creare nuovo lavoro e sviluppo nel territorio e bloccare la fuga dei giovani” organizzata al Royal Hotel. «La nostra realtà – prosegue Mastroeni – soprattutto la città ha avuto un calo di 9,4 messinesi al giorno che sono andati via anche qua la metà sono giovani, tutto questo porta ad una proiezione al 2050 di 200 mila residenti, nel marzo 2018 eravamo 231 mila la situazione è quindi drammatica, bisogna quindi ripristinare nel nostro territorio le condizioni minime di fiducia e di speranza perché si possa immaginare ancora un futuro per Messina sulle rive dello Stretto. Se non si ferma questa emorragia demografica, se le migliori intelligenze vanno a cercare fortuna altrove se non si crea un minimo di sviluppo e nuovo lavoro la città e il nostro territorio soffocheranno.
Messina e la sua Provincia all’interno di una visione che coinvolge il Mezzogiorno vive una situazione caratterizzata da una disoccupazione di massa e da un debole tessuto produttivo.
Messina oggi è un territorio che vive fondamentalmente di trasferimenti pubblici, pensioni e sussidi con una popolazione segnata da un’alta età media».