La campagna elettorale per l’elezione del nuovo parlamento appare,a mio modesto avviso,la più strana,la meno partecipata ,la meno seguita rispetto a tutte le campagne elettorali dal dopoguerra e più esattamente dal referendum istituzionale e dalla elezione della Assemblea Costituente (2 giugno 1946).
Durante quella campagna noi giovani studenti anche se non elettori (si votava a 21 anni) nei giornalieri viaggi in treno per andare a scuola nel capoluogo di provincia discutevamo,a volta anche animatamente ,di politica.
Confrontavamo le nostre idee sulle ideologie,sui programmi dei partiti,sull’immediato passato, guardando al futuro del paese in quel periodo da ricostruire dai danni materiali ed economici provocati dalla guerra.
In maggioranza poiché prediligevamo i programmi ai rappresentanti politici ,perché stanchi dal culto delle personalità, anche le discussioni più vivaci non intaccavano le amicizie.
Molti di noi avevano aderito alle federazioni giovanili dei partiti.
Nelle sezioni dei vari partiti si tenevano riunioni,i comizi erano seguiti e di politica si parlava anche nelle famiglie soprattutto a pranzo ed a cena.
Anche le elezioni successive vennero seguite dagli elettori con più o meno partecipazione rispetto alla prima-
Negli anni a seguire le tribune elettorali ed i resoconti dei telegiornali non fecero diminuire la importanza dei comizi.
Ora forse per il fatto che non esiste più il voto di preferenza o per la crescita e diffusione del Web o per l’alto astensionismo non solo non ci sono più i comizi in tutti i centri importanti,ma anche non si vedono i candidati che prima facevano la passerella in tutte le piazze del collegio.
Nella attuale campagna elettorale vi è apparentemente un disinteresse generalizzato.
Forse sintomo di un crescente astensionismo ?
Vi è ,in termini marinareschi,una certa Calma Piatta ,definizione di una bonaccia eccessiva nella quale non vi è nemmeno un alito di vento.
In questo scorcio di campagna elettorale sicuramente sarebbe meglio se i leader ed i candidati non indicassero solo gi obiettivi da raggiungere ma per essere più credibili : come,con quali mezzi,in quanto tempo e con quale ordine di priorità.
E’ auspicabile che considerino come priorità assoluta il LAVORO,la sua tutela,dignità,sicurezza e la retribuzione proporzionata alla qualità e quantità e sufficiente ad assicurare una esistenza libera e dignitosa come prescrive l’art.36 della nostra Costituzione.
Luigi Celebre