La stragrande maggioranza degli italiani, si avvicina al 4 Marzo in modo per dir poco sconcertante di tutto ciò che hanno visto e sentito negli ultimi periodi. Un insieme di promesse che vengono sbandierate sulla faccia degli elettori in modo da poterli invitare a più non posso a votare per i loro partiti o meno. Un scempio mediatico che nausea e che non mette d’accordo nessun cittadino che seppur avrebbe voglia di recarsi in cabina elettorale, rimane incredulo e meravigliato della negligenza e delle nefandezze che giornalmente sentono. Si parte dall’aumento di pensioni, a incentivi di riapertura di esercizi commerciali, a passare da sgravi fiscali per chi assume (ma chi assume?), agli 80€ di Renzi per i giovani fino a18 anni, e dopo ?
Non si vive fino a 18, ma si vive di lavoro che manca e che nessuno riesce a mettere sul tavolo, come un impegno morale e reale di un territorio che soffre giornalmente. Politici che si vendono e passano da una stanza all’altra come se nulla fosse successo, cambiamenti di partiti e alleanze che durano da Natale a Santo Stefano, con ingiurie e minacce giudiziarie, per unirsi la settimana prossima e far credere che niente fosse successo. Ma come si fa…. a non aver rossore in faccia, nessuna vergogna, ma soltanto proclami e unioni di scopo e di durata, per arrivare al proprio scopo e abbandonare il compagno di viaggio a fatto compiuto, e seguire la sua strada da solo. E’ proprio vero che “la sciarra e ‘pa cutra” e su questo nessuno può obiettare ciò che è sempre stato, quindi, prendendo atto di tutto questo, ognuno sà come comportarsi in merito. Andare a votare è sempre giusto, e su questo nessuno può obiettare, ma vedendo tutto ciò che succede, non dietro le quinte, bisogna pensare bene come comportarsi in cabina elettorale. Ormai le promesse sono come i cioccolatini , si sciolgono in bocca al solo parlarne e, coloro che seguono e che tentano di cambiare , hanno le idee già chiare su chi votare e cosa fare in genere.
Un’Italia che avrebbe bisogno di serietà per ripartire, visto il bisogno attuale di tutto il sistema, con un’economia che manca e con tabelle PIL che non possono essere fatte sugli statali e sulle fabbriche del Nord dove le realtà sono ben diverse dal centro sud. Impegno che ormai rimane in mano al nuovo che avanza e, non certamente ai morti che resuscitano e, tanti altri che hanno avuto la loro chance di governare, e che non dovrebbero per coscienza, rimettersi in gioco, perché alla fine nessuno è fesso !
Antonio David