Dal ritorno di donna Franca Florio, il quadro di Giovanni Boldini icona della Belle Epoque, a una grande mostra su Antonello da Messina. E poi Manifesta 12, una delle più grandi mostre europee itineranti, e un ciclo di spettacoli, incontri, musica, arte e teatro. In tutto 780 eventi ma l’elenco sarà arricchito con altre iniziative allo studio. Così Palermo gioca le sue carte come capitale italiana della cultura 2018. Il calendario è stato presentato dal sindaco Leoluca Orlando e dall’assessore alla cultura Andrea Cusumano. Il cartellone degli eventi segue il filo del dialogo mediterraneo, dell’accoglienza e della stratificazione di civiltà. E a questo obiettivo di città crogiolo di culture si ispira intanto il logo ideato da Sabrina Ciprì, studentessa dell’Accademia di Belle arti di 22 anni, nel quale la P di Palermo viene declinata in quattro lingue: fenicia, ebraica, araba e greca.
Al dialogo si ispira anche un grande tavolo specchiante (“Love differenze”) che riproduce la forma del bacino del Mediterraneo creato da Michelangelo Pistoletto. Per dodici mesi sarà installato, per gli incontri e le conferenze, a palazzo Sant’Elia cuore delle iniziative in programma per Palermo 2018. E’ molto lungo l’elenco dei progetti: le immagini di Spencer Tunick e quelle di Robert Capa, la mostra-evento su Antonello, il festival MigrArti, la festa europea della musica che coinvolgerà mille musicisti europei, un convegno sulle filosofie del Mediterraneo, una retrospettiva sull’artista giapponese Shozo Shimamoto, e tanto altro. Molto attesa l’esposizione del quadro di donna Franca acquistato, prima che fosse destinato a collezionisti esteri, dai marchesi Berlingieri.
C’è poi un elenco di iniziative e di interventi in programma fino al 2020 in oltre venti siti tra cui il castello della Zisa (dove nascerà il parco Al Medina al Aziz), la casina cinese, palazzo Butera, teatro Garibaldi, i cantieri culturali, l’Arsenale borbonico e il museo del mare. Oltre all’apertura di una sinagoga nell’oratorio di Santa Maria del Sabato, messo a disposizione dalla Curia di Palermo, la biblioteca Giorgio La Pira diventerà punto di raccolta delle letterature islamiche.