Ricorre quest’anno il trecentesimo anniversario di un evento di cui nella memoria storica di Milazzo (che pure ricorda eventi e battaglie, talora solo casualmente accaduti nel suo territorio o nel suo mare) non è rimasta traccia. Eppure si tratta di un evento storico che ha interessato drammaticamente, per almeno otto mesi, i suoi abitanti, i suoi edifici, le sue campagne, la sua vita civile e la sua economia. È il terribile assedio del 1718-19, durante il quale perirono molti cittadini, furono abbattuti interi quartieri, furono gravemente danneggiati o distrutti numerosi edifici religiosi e civili della città, fu interamente devastata la Piana con pesanti conseguenze economiche. L’unica testimonianza rimasta è costituita, in certo senso, dal volto settecentesco della parte storica della città, che rivela gli interventi di ricostruzione seguite a quelle distruzioni.
L’assedio si iscrive nella guerra della Quadruplice Alleanza contro il tentativo di Alberoni di riconquistare alla Spagna il rango perduto di grande potenza, col rafforzamento della sua presenza nel Mediterraneo e in Italia, cominciando dalla riconquista della Sicilia. La sua importanza storica e l’interesse che le vicende dell’assedio e le modalità delle operazioni belliche suscitarono sono testimoniati dal numero di stampe e di resoconti pubblicati in una mezza dozzina di Paesi europei, e perfino da un poemetto stampato a Londra.
Delle vicende militari, delle distruzioni, della vita quotidiana dei cittadini ci è pervenuta una dettagliata cronaca, redatta da Domenico Barca: Ragguaglio di un “verriddico cittadino sopra quello da detto presentialmente visto e da persone veridiche e degne di fede intese con esatta attenzione”.
La LUTE di Milazzo intende ricordare questo anniversario con varie iniziative, la prima delle quali sarà un Corso di dieci incontri, durante i quali Bartolo Cannistrà disegnerà la cornice storica della politica europea in cui si iscrive l’assedio, Girolamo Fuduli tratterà il tema con particolare attenzione alle fonti letterarie e cartografiche, Giuseppe Pandolfo illustrerà gli aspetti militari degli eventi, Cono Terranova descriverà la città com’era prima, durante e dopo l’assedio.