L’Italia dei privilegi è più viva che mai. «Possibile che un elettricista di Montecitorio possa prendere più soldi dei principali collaboratori di Trump?». È questa la domanda che si pone oggi, sul Corriere della Sera, Gian Antonio Stella. Per quanto possa sembrare assurdo, è proprio così. «Questo dicono i numeri», sentenzia impietosamente Stella. Saltando il tetto dei 240.000 euro (peraltro superiore di 9 mila euro allo stipendio di Angela Merkel) «par di capire che ad esempio lo stipendio di un “collaboratore tecnico”(informatico, elettricista…) al massimo dell’anzianità dovrebbe tornare a 152.663 euro. Tremila abbondanti in più di quanto guadagnano i più stretti collaboratori del presidente americano: al cambio di oggi 149.093».
Al cambio con l’euro, anche i personaggi più importanti dell’Amministrazione Trump prendono più o meno quanto il nostro, fortunato elettricista: 179.700 dollari l’anno. Così «la fidatissima consigliera Kellyanne Conway, l’assistente personale e director of social media Daniel Scavino, il direttore degli affari legislativi Marc Short». Ed è anche «quello prendevano l’ex braccio destro di Donald, il capo di gabinetto Reinhold “Reince” Priebus, protagonista della vittoriosa campagna elettorale ma fatto fuori dopo pochi mesi. E così l’ex stratega vatore Steve Bannon, il direttore di Breitbart News oggi in rotta col presidente che l’aveva scelto tra mille polemiche come consigliere anziano». Non solo i consiglieri di Trump sono pagati peggio, ma rischiano anche il posto. L’elettricista di Montecitorio, invece, chi lo caccerà mai via?