Sono 170 le case che nella frazione balneare di Triscina, nel trapanese, sono state costruite in zona con vincolo di inedificabilità assoluta, sorgono, cioè, entro i 150 metri dalla battigia e dovranno essere abbattute. “Questo numero – afferma Salvatore Caccamo, uno dei tre commissari alla guida del Comune sciolto per mafia lo scorso mese di giugno – emerge da una prima ricognizione che abbiamo effettuato nelle ultime settimane per capire, tra l’altro, se le abitazioni sono ancora occupate dai proprietari”. “A queste 170 case se ne potrebbero aggiungere altre – prosegue – in quanto per alcune è stata presentata istanza di sanatoria, il cui procedimento in certi casi si è concluso con il rigetto, e per altre è in corso un iter giudiziario. – prosegue – Per otto fabbricati l’ordinanza di demolizione è già pronta”. “Dovranno essere i proprietari a farsi carico della demolizione. – conclude – Qualora ciò non avvenisse il Comune agirà in via sostitutiva rivalendosi poi sempre sui proprietari”.