“Strade provinciali al collasso stanno distruggendo le economie delle strutture ricettive dei vari centri sui Nebrodi e sui Peloritani. Ci dicono che i soldi non ci sono ma non è vero, tutto questo è il mix perfetto tra pigrizia, burocrazia e disinteresse politico.”
Commenta così Antonio Catalfamo, presidente dell’Associazione Prima il Territorio, lo stato delle nostre strade provinciali come per esempio la SP 102/111 che collega Furnari a Tripi.
“Lo scorso 3 maggio l’assessore regionale Pistorio ha firmato un decreto che destina 90 milioni di euro per le strade provinciali. Non solo. A queste somme vanno aggiunte quelle destinate dal patto per il sud – 136 milioni – e del Po fesr 2014-2020 – altri 70 milioni di euro. Un totale di 300 milioni di euro per ripristinare le strade provinciali siciliane. Vorremmo capire a distanza di 4 mesi che fine hanno fatto questi soldi.”
Aggiunge poi lo stesso Catalfamo:
“Spesso per destinare queste somme si usano criteri abbastanza obsoleti come la residenza o il chilometraggio. Tuttavia alcuni centri più piccoli come Tripi ma anche Basicò, Montalbano Elicona, vi sono ben 5 strutture ristorative, diversi b&b, hotel, bar, pasticcerie, aziende agricole. Da queste parti si vive di prodotti siciliani, passano centinaia di migliaia di consumatori, turisti, cittadini, giovani e famiglie. Questa è la condizione della provinciale da ormai parecchi anni. Di recente la costituzione di una cooperativa ha anche fatto arrivare diversi turisti per riscoprire le potenzialità dell’Antica Abacena. Non è servito a molto però. Qui persino gli scavi della preziosa necropoli non sono accessibili. Deputati, senatori sono passati in questi anni per raccogliere voti per poi sparire. Lo stesso Crocetta che ha racimolato un centinaio di voti avrebbe sicuramente potuto fare di più. Chiediamo, che fine hanno fatto questi fondi? Chi doveva vigiliare, perché si è girato dall’altra parte? Questo territorio sta dimostrando di avere tanti giovani capaci, imprenditori che hanno risollevato le sorti del paese, perché non li stiamo aiutando? Speriamo che il nostro appello serva per smuovere le acque e quindi si sblocchino i fondi già destinati che servono per ripristinare le strade.”