Dodici tra dirigenti e dipendenti del Cas, il Consorzio per le Autostrade Siciliane sono state raggiunte da un provvedimento di misura cautelare e reale firmato dal gip del tribunale di Messina ed eseguito dagli uomini della Dia di Catania e Messina guidati da Renato Panvino. L’indagine riguarda distrazione di finanziamenti per la realizzazione di opere pubbliche. L’indagine è stata coordinata del procuratore della Repubblica facente funzioni Vincenzo Barbaro, dall’aggiunto Sebastiano Ardita e dal sostituto Stefania La Rosa.
C’è anche un sindaco di un Comune della fascia tirrenica del Messinese tra i 12 dipendenti del Consorzio per le autostrade siciliane destinatari del provvedimento di sospensione dall’incarico svolto all’interno del Cas. Il provvedimento riguarda la professione e non il suo ruolo di amministratore pubblico, estraneo all’inchiesta. Al centro delle indagini della Dia di Catania, coordinate dal
procuratore aggiunto di Messina, Sebastiano Ardita, ci sarebbe la percentuale di circa il 2% che spetta per legge a chi segue appalti pubblici, pagata alla fine dei lavori. Secondo l’accusa
molti progetti per cui sarebbero stati incassati i soldi non sarebbero stati conclusi o, addirittura, neppure esistiti. Il danno per il consorzio in due anni è stato stimato in oltre un milione di euro, e la Dia, in esecuzione del provvedimento del Gip, sta eseguendo, oltre a perquisizioni domiciliari e negli uffici, anche un sequestro beni equivalente per lo stesso importo.
I dipendenti coinvolti nell’inchiesta sono complessivamente 57, indagati dalla Procura di Messina, per 12 di loro è stato emesso il provvedimento di sospensione.
L’operazione è il frutto di un’indagine molto complessa durata due anni sull’amministrazione interna del Consorzio per le autostrade siciliane, coordinata dal procuratore aggiunto di Messina, Sebastiano Ardita”, ha spiegato il capo centro della Direzione investigativa antimafia di Catania, Renato Panvino, sull’inchiesta sul consorzio autostrade. “L’operazione – ha aggiunto – è scattata in diverse città siciliane dove sono presenti investigatori Dia impegnati nella notifica dei provvedimenti ai dipendenti del Cas, con perquisizioni domiciliari e negli uffici. E’ la prosecuzione dell’operazione già condotta sempre dalla Dia nel 2015 nei confronti di imprenditori e funzionari del Consorzio per le autostrade siciliane che ha fatto luce sull’affidamento degli appalti a ditte compiacenti con modalità di corruzione”. (AGI)