Presentato a Palazzo D’Amico il libro del consigliere di Stato Francesco Caringella, scritto a quattro mani con il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone dal titolo “La corruzione spuzza”. Un interessante dialogo tra l’autore e la giornalista Cristina Marra che ha permesso di mettere a fuoco il contenuto di un volume che affronta il problema di quello che può definirsi un vero e proprio male sociale. Il libro – ha detto il dottor Caringella – vuole essere una critica personale e correttiva in ordine ai sonni della società civile nell’affrontare un tema di attualità in ordine ad un male che può compromettere anche il futuro dei nostri figli. Riferendosi alla lotta contro terrorismo e mafia il relatore ha fatto presente che la stessa è iniziata quando ci si è resi conto della loro esistenza; “per la corruzione –ha detto- questo non è accaduto”. La gente lo considera un fenomeno meno grave di altri, senza rendersi conto che corruzione significa strade meno sicure, università allo sbando, ragazzi che devono andare all’esterno senza farvi ritorno, e così via, per cui l’Italia è un paese che si va desertificando perché la gente scappa.
Il libro è soprattutto diretto ai giovani perché li aiuta a fare capire che la corruzione si annida soprattutto nella società e nelle istituzioni; è un problema sociale quindi da combattere con le armi della prevenzione e con l’educazione ai vari livelli. Per dare idea del fenomeno Caringella ha fatto presente che in Italia si trova lavoro per conoscenza al 45% a discapito della meritocrazia e della professionalità.
Al dibattito è intervenuto il sindaco Giovanni Formica spiegando che il fenomeno è culturale e politico. “C’è da chiedersi – ha detto – come il Paese si struttura per fronteggiarlo, guardando anche al suo aspetto economico. Ed allora il tema di fondo è che necessita efficienza e cultura del rispetto delle regole”. A questo proposito non poteva mancare qualche riferimento alla situazione locale e ad un sistema che non rende facile il lavoro a chi è preposto al rispetto delle regole ed a farle rispettare. “Solo con una pubblica amministrazione efficiente –ha sostenuto Formica- e con il rispetto delle regole è possibile scardinare il sistema della corruzione, ed al tempo stesso dare più fiducia al cittadino che non deve vedersi costretto a cercare scorciatoie”.
Tanti gli spunti forniti dal libro “La corruzione spuzza” –così come ha osservato la dottoressa Maria Evelina Riva, segretaria generale del Comune mamertino- la quale ha ritenuto necessario un cambio di passo e la cultura del rispetto delle regole per combattere la corruzione. Dalla dottoressa Riva una chiave di lettura al motivo per cui la corruzione attecchisce al Sud “per quel sentire etico nei confronti della famiglia che non conosce limiti”.
Non poteva mancare nel libro un adeguato spazio alla corruzione nella sanità, che è da considerare un omicidio, una strage, per il fatto che non garantisce la salute dei cittadini. Ancora le varie manifestazioni della corruzione da Mani Pulite a Mafia Capitale per dimostrare la camaleontica trasformazione del sistema passando da una corruzione per fare politica ad una politica per la corruzione che porta a concludere che la politica è malata, come dimostrano i più eclatanti episodi di cui si fa riferimento nel libro. Ed il dilagare del fenomeno è imputabile anche ad un’amministrazione pigra, corrotta, inefficiente, che una volta serviva a fare appalti, mentre adesso ogni gara è fine a se stessa perché l’opera non verrà mai realizzata, ed è il caso del ponte sullo Stretto, dove si paga per non farla, ed è spreco del denaro pubblico.
Il libro di Cantone-Caringella conclude con una nota di ottimismo: “l’Italia comunque ce la può fare”.
Giampaolo Petrungaro