Ecco la nuova truffa ideata ai danni dei consumatori. Basta una moneta da 2 euro ed il gioco è fatto. È l’ex agente di polizia postale di Catania, Salvo Troina, impegnato in queste settimane in una serie di conferenza nelle scuole della provincia etnea sulle truffe e sui pericoli della rete, a consigliare di “prestare attenzione al resto in monete da due euro, perché facilmente confondibili con monete di altri Paesi extraeuropei con un valore di gran lunga inferiore”. Diverse segnalazioni sono infatti partite da esercenti di Catania e di alcuni grossi centri dell’hinterland, come Gravina e Misterbanco, che si sono trovati fra le mani monete del conio thailandese (10 baht, circa 27 centesimi di euro) spacciate per 2 euro. Spesso neanche il negoziante si rende conto che gliele hanno rifilate e senza volerlo, a sua volta, può darle come resto, perché forma, dimensione e metalli utilizzati possono ingannare. Per questo è bene «prestare sempre grande attenzione», dice Troina. La truffa è partita da Napoli ma si sta diffondendo in tutta Italia. Consiste nel mettere in circolazione al posto della moneta da 2 euro una moneta straniera che risulta molto simile rispetto a essa. Spesso, nella frenesia del quotidiano, non vengono controllate. Il negoziante non si accorge quando il cliente le usa per pagare o magari quando deve dare il resto. Sebbene forma e colori siano molto simili, basta soffermarsi qualche secondo sulle figure di entrambi i lati per rendersi conto che fanno riferimento a quelle del Paese asiatico: il profilo di un Sovrano e un tempio. Così se chi incassa o chi riceve il resto non presta attenzione, rischia di ritrovarsi con monete di valore inferiore. Succede spesso che non si faccia abbastanza attenzione alle monete che si ricevono e si danno, si dà appena un’occhiata furtiva per vedere se i conti tornano e si mette le monete nel borsellino senza prestare molta attenzione, soprattutto se sono molte e ingombranti. C’è addirittura chi ha utilizzato la moneta thailandese per “ingannare” i distributori automatici che erogano il resto in euro, in quanto per colore e forma e anche per il peso (circa 8,5 grammi) essa è simile se non uguale ai due euro.