Sviavano pazienti in dialisi dalle strutture pubbliche a quelle private. E’ l’accusa contestata a cinque persone, tra imprenditori e dirigenti medici, che sono stati posti agli arresti domiciliari. Tra loro anche un imprenditore legato da vincoli di parentela con un noto latitante di mafia. Nei loro confronti, nell’ambito dell’operazione “Bloody money”, militari delle Fiamme Gialle hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip, su richiesta della locale Procura distrettuale. Agli indagati è contestata l’associazione a delinquere finalizzata al compimento di reati di corruzione e abuso d’ufficio. Particolari dell’operazione saranno resi noti durante un incontro con i giornalisti che si terrà, alle 10, nella sala stampa della Procura di Catania, alla presenza del procuratore Carmelo Zuccaro.