Approvata dal Consiglio Comunale nella seduta del 27 una mozione proposta dal consigliere Simone Magistri con la quale si impegna l’amministrazione comunale al riavvio delle procedure e della progettazione già esistente per la riconversione in percorso ciclo-turistico, cd green way, di parte della tratta ferroviaria dismessa insistente tra i Comuni di Milazzo e Terme Vigliatore. Più nel dettaglio, con l’atto votato all’unanimità dal civico consesso si richiede all’amministrazione la costituzione di un apposito tavolo tecnico con la Città Metropolitana di Messina, i comuni di Barcellona e Terme Vigliatore ed il Gruppo RFI, per la definizione di un progetto di livello esecutivo per il recupero e la trasformazione del vecchio tracciato ferroviario in percorso cicloturistico, nonché per la contestuale attivazione di partenariati finalizzati alla partecipazione a bandi ed opportunità di finanziamento nazionali e comunitari. L’importante intervento di riconversione che garantirebbe l’efficace riqualificazione di un’area allo stato in condizione di assoluto degrado e che al tempo stesso rappresenterebbe un’importante attrattiva turistica per l’intero hinterland – ha evidenziato Magistri – ha costituito già nel 2009 oggetto di un apposito studio di fattibilità redatto dall’allora Provincia Regionale di Messina. Un progetto, certamente bisognoso di specificazione dal punto di vista tecnico, con il quale fu lanciata l’interessante idea, sulla scorta di analoghe e positive esperienze maturate in questi anni sia all’estero che in Italia, di trasformare parte del vecchio tratto ferroviario dismesso tra Milazzo e Terme Vigliatore in un percorso ciclo-pedonale, corredato di appositi spazi verdi, c.d. Green way o percorso verde.
Un’idea, quella della creazione di una Green Way del Tirreno che, anche sulla scorta della progettazione avviata dai tecnici dell’ex Provincia, garantirebbe peraltro un efficace recupero dell’edificio della vecchia stazione FS di proprietà comunale che costituirebbe il punto di partenza e di arrivo di questo percorso naturalistico e per il quale si prevede una trasformazione in punto ristoro con annesso museo delle tradizioni territoriali e la contestuale istituzione di appositi punti per il bike sharing”.
Giampaolo Petrungaro